Giovedì 13 febbraio, un gruppo di Giovani Universitari in Parlamento ha fatto visita all’Institut Française Centre Saint-Louis, nei pressi di piazza San Luigi De’ Francesi. Fondato nel 1945 da Jacques Maritain, l’Istituto è direttamente dipendente dall’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, e promuove su più campi la lingua e la cultura francese rivolgendosi a tutti i tipi di pubblico.
Una responsabile della comunicazione e media ha illustrato le principali attività proposte dall’Istituto, le quali spaziano dai corsi di formazione al cinema, dagli studi religiosi e sociologici alle iniziative presso scuole ed istituti. Il corso di lingua francese è calibrato per adulti e per ragazzi, ma anche per le aziende. I corsi intensivi consentono un apprendimento rapido e immersivo della lingua, mentre i corsi collettivi, con cadenza settimanale, sviluppano un apprendimento graduale e distribuito nel tempo, adattandosi agevolmente agli impegni degli studenti. I corsi per i ragazzi sono pensati per venire incontro alle esigenze in base alle fasce d’età, prevedendo metodi interattivi e ludici per rendere l’apprendimento più dinamico e piacevole. Sono eroganti, inoltre, corsi mirati di lingua francese per specifici contesti lavorativi che richiedano una padronanza esperta della lingua. È possibile anche svolgere i corsi di preparazione DELF (Diplôme d’Études en Langue Française) e DALF (Diplôme Approfondi de Langue Française), riconosciuti a livello internazionale. Oltre quanto detto, c’è la possibilità di erogare corsi individuali o di autoapprendimento.
Le offerte formative dell’IFCSL non si concludono qui, ma si estendono a numerose altre proposte come il Francofilm Festival, organizzato in collaborazione con le Ambasciate e rappresentanze di molti paesi membri dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF). L’iniziativa, giunta alla XV edizione, prevede la proiezione di numerosi film a tema in lingua francese, con l’introduzione di un professionista nell’ambito di cineforum ogni venerdì.
Merita particolare attenzione, specie per gli appassionati di storia, il seminario di storia francese condotto da Edmond Galasso, docente presso l’Università Pontificia Urbaniana, sui fatti e sui personaggi che hanno inciso sullo scacchiere internazionale, attraverso l’analisi di documenti visivi ed estratti di film.
Un’altra grande opportunità da non perdere è la mediateca: una vastissima raccolta di libri di testo in lingua francese, videocassette, film, documentari. Un luogo dove è possibile confrontarsi durante le innumerevoli attività culturali, con uno spazio dedicato ai giovani.
Dopodiché, la visita si è spostata in direzione della mostra organizzata da L’École Française De Rome, ente pubblico a carattere scientifico, culturale e professionale, in occasione del 150º anniversario della sua fondazione. Audrey Bertrand, direttrice degli studi per l’Antichità dell’École Française de Rome, ha magistralmente spiegato la storia del museo, dalla fondazione ai più recenti studi condotti durante la pandemia.
L’École ha come missione fondamentale la ricerca e la formazione nel capo dell’archeologia, della storia e delle scienze sociali. Nata nel 1875, il primo direttore Auguste Geffroy creò una collezione ricca di reperti archeologici databili tra il IV secolo a.C. e il IV secolo d.C., con l’intento di formare giovani storici e archeologi accolti in Italia. I primi scavi furono condotti nel 1878 presso il santuario di Ercole a Palestrina sotto la supervisione di Emmanuel Fernique. Furono ritrovate numerose opere di terracotta votive di produzione etrusco-laziale, le quali testimoniano la ricca tradizione materiale delle pratiche religiose composte di teste votive, statuette, figurine animali ed ex voto, la cui datazione risale all’epoca repubblicana.
Vennero acquistate sul mercato antiquario di Roma anche numerose sculture antiche, che furono disposte lungo i corridoi e le sale del secondo piano del Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata. Merita una menzione speciale un eccezionale sarcofago paleocristiano a tema pastorale di fine III secolo, che ancora oggi adorna le pareti della loggia, riprodotto tramite immagine in scala nella mostra. Nella mostra è presente anche una collezione di vasi greci ed etruschi donati dal mercante romano Augusto Castellani all’École nel marzo del 1879, rinvenuti dei fratelli Calabresi durante gli scavi presso la necropoli etrusca della Banditaccia a Cerveteri. Alcuni di questi preziosissimi reperti vennero restaurati nel XIX secolo, prima di entrare a far parte della collezione.
La parte più interessante della mostra è costituita, però, da una serie di oggetti archeologici, sottoforma di frammenti, che Auguste Geffroy aveva selezionato nel suo progetto di costruzione di un museo mai realizzato. Il suo obiettivo era quello di permettere agli studenti ed ai ricercatori di toccare con mano gli oggetti da loro studiati, consentendo così di coglierne la materialità, l’abilità dell’artigiano, attraverso una esperienza immersiva.
Nel corso di questi 150 anni dalla fondazione, pur essendo passata inosservata per lungo tempo, la collezione non è mai stata completamente accantonata e dimenticata: dopo la fondazione, la raccolta è stata esposta in saloni, musei e appartamenti; fotografie di Louis Duchesne, direttore dal 1895 al 1922, mostrano gli oggetti esposti nel Palazzo Farnese; l’intera collezione fu inventariata da Georges Lafaye nel 1879 e da François Villard nel 1964, per poi essere divenuta oggetto particolare di studio durante la pandemia del 2020, quando non era possibile proseguire con gli scavi a causa delle restrizioni. Come sottolineato da Audrey Bertrand, l’École ha sempre dimostrato che uno scambio culturale e accademico fruttuoso può avvenire anche in periodi politicamente instabili e conflittuali.





Fonti:
- Institut Française Centre Saint-Louis: https://www.ifcsl.com/#/
- École Française De Rome: https://www.efrome.it/it/