Introduzione
Le elezioni presidenziali americane sono ormai diventate un evento di interesse globale. Di conseguenza, i loro risultati suscitano una reazione universale tra gli spettatori. Così, quando Donald Trump ha sconfitto Kamala Harris la scorsa settimana, la domanda più grande per chi ha seguito l’evento è stata: perché? Per i liberali, la sensazione è di shock e ansia, immaginando che la vittoria della Harris fosse facile, solo per scoprire che ha perso con un margine ancora più ampio rispetto al 2016. Per i conservatori, è un’occasione per capire cosa ha contribuito alla straordinaria vittoria di Trump. Questo articolo mira a rispondere al “perché” della vittoria di Trump, o meglio, alla sconfitta dei Democratici.
Importanza delle Tematiche Economiche
Di tutti i temi trattati nella campagna elettorale, l’economia e il lavoro sono le priorità per i cittadini americani. Un sondaggio di Fox News ha rilevato che, su 110.000 intervistati, il 39% ha dichiarato che l’economia e il lavoro sono stati il tema più importante nella decisione elettorale. Analogamente, un sondaggio di NBC News ha rilevato che il 31% degli intervistati ha indicato la stessa priorità. Studi di ricerca come quelli del Pew Research Center e Gallup Inc. supportano questi dati, evidenziando che l’81% degli elettori considera l’economia la tematica più rilevante, con 9 su 10 che la ritengono “molto importante” o “estremamente importante” per le decisioni elettorali. Questi dati, secondo Gallup, sono particolarmente significativi perché non si vedeva un’attenzione così alta sull’economia dai tempi della crisi finanziaria del 2008.
Considerazioni Preliminari sulla Sconfitta della Harris
Queste valutazioni possono spiegare in parte la sconfitta della Harris, poiché nello stesso studio di Gallup il 54% degli intervistati ha affermato di fidarsi di più di Trump rispetto alla Harris nella gestione dell’economia. Tuttavia, questo non basta a spiegare l’ampio margine di sconfitta della Harris. Nel 2016, un sondaggio della CNN ha rilevato che il 56% degli intervistati aveva più fiducia in Trump rispetto a Hillary Clinton sulla stessa tematica (un margine ancora più sfavorevole per i democratici), eppure Clinton vinse il voto popolare, mentre Harris lo ha perso. Inoltre, nell’ultima elezione in cui l’economia fu così cruciale (2008), erano i democratici a godere della fiducia degli elettori in merito alla gestione economica: uno studio di Pew Research rilevava infatti che Obama aveva il 51% delle preferenze su questi temi. Rimane dunque la domanda: cosa è cambiato?
Radicalizzazione dei Salariati 1
L’economia americana è cambiata profondamente dalla fine del XX secolo con la creazione del NAFTA, l’ingresso della Cina nel WTO e l’inizio dell’offshoring. In questa sezione, esamineremo brevemente la radicalizzazione della classe lavoratrice americana e come questo processo abbia creato una discrepanza tra la strategia democratica e le condizioni materiali dei salariati americani.
La Vecchia Rust Belt
Un tempo, gli stati della Rust Belt erano noti come la “Steel Belt,” il cuore dell’industria americana. Città come Detroit e Cleveland, oggi sinonimo di povertà e criminalità, godevano di una crescita costante e di una classe lavoratrice benestante, grazie a un forte radicamento sindacale. Questo ambiente economico rappresentava la base del “sogno americano” per la classe media salariata. Il collasso di questo ambiente ha portato a un degrado anche sul piano culturale e politico. La sociologa Arlie Russell Hochschild, nel suo libro Strangers in Their Own Land, descrive la sua esperienza nel vivere con le comunità operaie della Rust Belt.
Racconta di come la povertà creata dalla fuga del capitale industriale all’estero abbia creato una grande umiliazione agli eredi della Steel Belt, privandoli di una visione culturale dell’america che i loro padri avevano invece lottato per creare. Era una visione culturale radicata in istituzioni come i sindacati operai e in posti fisci come il “suburb”.
Oggi, i sindacati sono stati spazzati via dalla chiusura di innumoverevoli fabbriche, e i “suburb” sono trascurati dal degrado urbano.
Speranze Democratiche nel 2008
L’epoca neoliberale ha portato qualche successo ai lavoratori, soprattutto con la crescita del settore terziario negli anni 2000, che ha in parte compensato la perdita di posti di lavoro causata dall’offshoring. Tuttavia, la crisi finanziaria del 2008 ha causato un disastro finanziario per i lavoratori americani. La perdita di risparmi e la chiusura di numerose piccole e medie imprese hanno radicalizzato la classe lavoratrice, in particolare a sinistra, dove il movimento Occupy Wall Street ha riacceso l’interesse per politiche socialiste. Obama ha vinto nel 2008 con il messaggio di “Hope,” risvegliando la speranza di un cambiamento radicale. Ma, guardando indietro, è evidente che i cambiamenti promessi da Obama non hanno avuto l’impatto sperato.
Campagna Clinton e l’ipocrisia
La campagna di Hillary Clinton del 2016 può essere vista come un precursore di quella della Harris. Nonostante il suo appoggio alle politiche per il lavoro, le sue connessioni con il mondo corporate e Wall Street l’hanno resa vulnerabile alle accuse di ipocrisia. A differenza della Clinton, Trump non temeva di mostrarsi apertamente a favore del mondo delle grandi aziende, non nascondendo le sue posizioni. Inoltre, i sindacati negli “swing states” erano stati indeboliti da anni di delocalizzazione, e molti ex elettori di Obama hanno finito per votare Trump, che prometteva un cambiamento radicale.
La Campagna della Harris ed il Ritorno dell’Ipocrisia Democratica
L’ipocrisia percepita nella campagna della Harris, anche se originata da altri aspetti rispetto a quella della Clinton, è rimasta evidente. Un punto sfruttato da Trump durante il dibattito presidenziale è stata l’adozione di molte posizioni di destra da parte della Harris.
Sull’immigrazione Kamala Harris ha promesso misure più severe sul diritto all’asilo per i rifugiati e ha proposto, durante il suo mandato come vicepresidente, politiche che hanno trovato sostegno persino tra i repubblicani moderati, cosa criticata dall’ala di sinistra del partito democratico.
Sulle relazioni internazionali la Harris si e’ completamente alieniata sia dai salariati Americani, sia dalle comunità immigrate arabo-americane. Le sue posizioni pro-Nato e pro-Israele hanno consegnato automaticamente il tema della pace a Trump. Pur parlando di cessati di fuoco rapidi, prometteva le armi a Israele e Ucraina, indicando una mancanza di volonta per cambiare realta belliche che spaventano gli americani. Le guerre in ucraina e Israele rappresentano una sfida all’egemonia americana globale, un’egemonia che richede uno sforzo avanzato per le masse salariate americane, di cui sono state fiscalmente e moralmente private. Concedendo questo punto a Trump, lui si e’ potuto agilmente posizionare come il candidato della pace — un fatto che gli ha vinto il supporto di tante comunità arabe che hanno visto i propri familiari massacrati nelle macerie dell’offensiva israeleana a Gaza e in Libano.
Per quanto concerne la tematica ambientale, la Harris ha promesso la continuazione e l’espansione dell’fracking2, tradendo completamente le promesse del partito democratico a una transizione green. Effetivamente, questa mossa ha alienato i numerosi gruppi ambientalisti che normalmente avrebbero dato il loro supporto a una campagna politica democratica.
Combinata con gli altri cambi di posizione, questa politica ha dato ancore più armi retoriche a Trump per dipingere i democratici come un partito che non può difendere le proprie posizioni politiche.
Conclusione
L’incapacità della Harris di mantenere una linea coerente con i valori tradizionali democratici su politiche vitali ha favorito la vittoria di Trump. La sua inclinazione ad adottare politiche di destra su temi come l’immigrazione e l’ambiente l’ha alienata dagli elettori di sinistra, che hanno preferito candidati alternativi come Jill Stein3 a Claudia de La Cruz4. Inoltre, il sostegno della Harris all’atlantismo americano le ha impedito di contestare il posizionamento di Trump come pacifista. Infine, sono stati i democratici stessi a fornire a Trump le armi retoriche necessarie per riconquistare la Casa Bianca.
Annotazioni
1 Perchè parlare di salariati? I lavoratori salariati costituiscono la maggior parte della forza lavoro americana. Nel 2023 il Bureau of Labor Statistics ha registrato 121.5 millioni di salariati a tempo pieno nei USA. Contando anche i salariati a tempo parziale e altri tipi di lavoro salariato, i salariati americani aumentano a 168 millioni di lavoratori, ovvero il 72% della forza lavoro americana. Dunque, quando si parla di tematiche economiche e di lavoro durante le campagne elettorali americane, risulta di estrema importanza osservare come le condizioni economiche di questa classe andranno a influire sulle loro scelte elettorali.
2 Il Fracking e’ la pratica di usare pressioni idriche sottoreane per spaccare la terra e estrarre petrolio, una cosa che distrugge l’ecologia locale ed espande la dipendenza energetica sul petrolio.
3 Jill Stein e’ la candidata presidenziale del Partito Verde nel’elezioni presidenziali USA 2024. E’ posizionata a sinistra di Kamala Harris su varie politiche tipo l’ambiente, la questione palestinese, e tematiche economiche. Nel momento in cui questo articolo viene redatto, si tratta della terza candidata per voto popolare a 698,980 voti.
4 Claudia de La Cruz e’ la candidata presidenziale del Partito per il Socialismo e Liberazione (PSL) nel’elezioni presidenziali USA 2024. Il PSL e’ un partito marxista-leninista, e le sue posizioni politiche sono ugualmente a favore di misure radicali finalizzate a riorganizzare gli Stati Uniti in una Repubblica Socialista. Nel momento in cui questo articolo viene redatto, non si sa ancora quanti voti abbia preso.
Works Cited
Hochschild, Arlie Russell. Stolen Pride: Loss, Shame, and the Rise of the Right. New York: The New Press, 2024. Print.