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Leone XIV: un Papa, due Leoni

Se c’è un modo per un Papa di lanciare un messaggio ancor prima di pronunciare parola dalla balconata di San Pietro, questo è la scelta del nome: «Qui sibi nomen imposuit…». È una scelta che non è mai lasciata al caso: costituisce il primo segno eloquente del suo indirizzo pastorale e politico.

«… Leonem Decimum Quartum». Non siamo più abituati a questi nomi desueti, che sembrano rievocare una tradizione quasi preconciliare, ottocentesca. Era forte l’attesa di capire se il successore di Papa Francesco avrebbe scelto di proseguire sullo stesso solco del suo impegno sociale. Quando il card. Dominique Mamberti ha annunciato il nome del 267º successore di Pietro, ho immediatamente percepito l’immensa portata comunicativa della sua scelta.

Il riferimento più immediato è sicuramente il suo omonimo predecessore, Leone XIII, autore dell’enciclica sociale Rerum Novarum del 1891, documento fondativo della dottrina sociale della Chiesa. In un clima fortemente instabile, segnato dall’esplosione dei movimenti nazionalisti in Europa e nel mondo, e con il Non expedit di Pio IX ancora in vigore, il pontefice interviene in modo dirompente sulla questione sociale, affrontando il tema delle condizioni dei lavoratori nell’epoca della rivoluzione industriale. Così come Leone XIII si sentì chiamato ad affrontare le questioni sociali in un periodo di rapidi mutamenti, così il nuovo pontefice potrebbe manifestare la medesima sensibilità nel complesso e acceso quadro internazionale del nostro tempo.

Contemporaneamente, ho subito colto nella scelta del nome il proposito meditato di lanciare un chiaro messaggio di continuità con Papa Francesco, offrendo come chiave di lettura l’evidente richiamo alla figura di San Francesco d’Assisi, da cui Bergoglio prese il nome. Papa Leone XIV ha scelto il nome dell’erede spirituale del santo d’Assisi, del suo più umile fratello, di colui che più di tutti gli restò vicino: frate Leone. Se avesse scelto di chiamarsi Francesco II, avrebbe rischiato di apparire come una fotocopia sbiadita del suo immediato predecessore. Al contrario, il nome Leone – che ipotizzo ripreso dal frate confessore e compagno inseparabile di San Francesco – è quello che più di tutti stabilisce una connessione insieme agiografica, storica e metaforica, che permette di leggere in chiave di continuità e innovazione il passaggio tra i due pontificati. Il primo discorso pronunciato dal pontefice, con i suoi continui rimandi a Papa Francesco, mi sembra possa dare sostengo alla mia argomentazione. Credo sia doveroso riconoscere al nuovo papa l’intuizione e la capacità di condensare in un solo nome tanto la più fedele e umile continuità con Papa Francesco quanto un deciso impegno nel sociale in un mondo segnato da forti tensioni geopolitiche. Se le mie congetture si riveleranno esatte, ci aspetterà un pontificato più che sorprendente.

Fonti:

  • Foto Ansa: https://cultura.tiscali.it/export/sites/cultura/.galleries/23/papa-leone-XIV-ansa-ok.jpg_2121433285.jpg
  • https://www.treccani.it/enciclopedia/leone-d-assisi_(Dizionario-Biografico)/ ;
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Rerum_Novarum

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