Giovani Universitari In Parlamento

La Biblioteca Apostolica Vaticana: una speranza per il mondo

Mercoledì 4 dicembre, una delegazione dell’associazione Giovani Universitari in Parlamento è stata accolta presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, un luogo simbolo del sapere umano e della memoria storica e profetica della Chiesa. La giornata gentilmente concessaci, organizzata dalla Biblioteca stessa, ha incluso una percorso guidato degli ambienti storici e la mostra “Il libro e lo spirito”, dedicata al 750° anniversario della morte di San Bonaventura da Bagnoregio e San Tommaso d’Aquino. Questa giornata speciale è stata un’occasione di immersione in un patrimonio culturale di valore inestimabile e di riflessione sul ruolo della conoscenza come ponte nella costruzione di un dialogo tra realtà diverse.

In particolare ci terremmo a sottolineare come la bellezza dei luoghi e dei manoscritti ivi raccolti, sia stata sovrastata dalla cura e dal vero amore verso il prossimo mostratoci dai dipendenti stessi della Biblioteca.

La Biblioteca Apostolica Vaticana: scrigno di memoria universale

Fondata ufficialmente nel 1475 da Papa Sisto IV, la Biblioteca Apostolica Vaticana rappresenta una delle istituzioni culturali più antiche e prestigiose al mondo. La sua storia, però, ha origini che risalgono ai primi secoli del cristianesimo, quando si iniziarono a raccogliere i documenti fondamentali per l’amministrazione della Chiesa e per la trasmissione del sapere teologico.

La Biblioteca vaticana si distingue per l’eccezionale valore delle sue collezioni, che comprendono oltre 80.000 manoscritti, 100.000 stampe antiche e una vasta gamma di testi che spaziano dal Medioevo al Rinascimento e all’età moderna. Tra i suoi tesori figurano capolavori come la “Virgilio Vaticano”, un manoscritto illustrato risalente al V secolo, e il “Codice B” della Bibbia, considerato uno dei più antichi testimoni della versione greca delle Sacre Scritture.

Un altro aspetto non scontato della Biblioteca è la sua apertura alla ricerca accademica internazionale. Sebbene l’accesso diretto sia riservato a studiosi qualificati, l’istituzione è impegnata da decenni nella digitalizzazione del suo patrimonio, rendendo così disponibili i suoi tesori al mondo intero. La Biblioteca non è solo un archivio del passato, ma una porta verso il futuro.

La visita alle sale storiche della Biblioteca

La delegazione ha potuto esplorare alcuni degli spazi più affascinanti della Biblioteca, ognuno dei quali racconta una parte della sua storia secolare. Tra questi, l’Antica Sala di Lettura e la Galleria Lapidaria, una vera e propria biblioteca dove sono conservati antichi reperti epigrafici di età romana, cristiana e medievale.

Il percorso è proseguito per il Salone Sistino, che crediamo sia una delle sale di più immenso valore intrinseco per ogni essere umano. Progettato durante il pontificato di Sisto V (1585-1590), il salone fu pensato come spazio principale per ospitare il crescente numero di manoscritti e libri della Biblioteca. Le sue pareti sono decorate con affreschi che celebrano la tradizione ecclesiastica e il ruolo del sapere nella vita della Chiesa. Le genealogie papali e le raffigurazioni allegoriche che ornano il soffitto e le pareti non sono solo elementi estetici, ma anche simboli del rapporto profondo tra fede e cultura.

Il Salone Sistino è una testimonianza visiva del Rinascimento come epoca in cui l’arte era vero dialogo tra l’uomo e Dio, dove la bellezza e il sapere si fondono per onorare l’opera della creazione divina e la sua cura verso ciascun uomo nella storia del mondo.

“Il libro e lo spirito”: un viaggio nel pensiero cristiano

Al termine della giornata i giovani sono stati accompagnati alla mostra “Il libro e lo spirito”, organizzata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana per celebrare San Bonaventura da Bagnoregio e San Tommaso d’Aquino, due giganti del pensiero cristiano che hanno lasciato un’impronta indelebile nella teologia e nella filosofia medievale.

San Bonaventura, noto come il “Dottore Serafico”, ha approfondito il tema della conoscenza come esperienza mistica e intuizione del divino, ponendo l’accento sull’amore come via privilegiata per raggiungere Dio. I manoscritti esposti hanno mostrato il suo contributo alla spiritualità francescana e alla sistematizzazione del pensiero teologico del XIII secolo.

San Tommaso d’Aquino, il “Dottore Angelico”, è stato un innovatore che ha saputo fondere l’eredità della filosofia aristotelica con la teologia cristiana, creando un sistema di pensiero che ancora oggi è riferimento per la Chiesa e per la filosofia moderna. Gli scritti di San Tommaso esposti nella mostra, come commentari biblici e trattati filosofici, hanno evidenziato la sua ricerca della verità attraverso la ragione e la fede, in un dialogo che continua a ispirare il mondo accademico.

Un’esperienza che unisce passato e futuro

La giornata non è stata solo un momento di apprendimento, ma anche un’esperienza di vera ispirazione. La Biblioteca Apostolica Vaticana rappresenta non solo la custodia della memoria storica, ma anche un luogo dove il sapere diventa uno strumento per affrontare le sfide del presente. In un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla velocità delle informazioni, la visita ha offerto una prospettiva diversa: quella di un sapere che si costruisce nel tempo e nel silenzio, attraverso il rispetto per la memoria e la profondità dello studio.

Non solo questo incontro ci ha portato a scoprire il patrimonio archivistico e librario ma anche le storie delle persone che ieri e oggi hanno permesso la custodia e la salvaguardia di questo patrimonio immenso che è anche propriamente un patrimonio umano. Questo ha permesso non solo di ricevere informazioni, nozioni ma conoscenza, ma anche di comprendere, grazie alla cura e l’attenzione che i bibliotecari e i restauratori ripongono nel proprio mestiere, quanto questa sia davvero un luogo di accoglienza.

La mostra e la visita hanno anche offerto ulteriori spunti di riflessione sul valore della cultura come ponte tra epoche e realtà socio-culturali diverse. Essa è uno strumento di vera attenzione verso il prossimo, riconoscendone in primo luogo la comune dignità umana e successivamente protendendo i nostri sforzi verso il raggiungimento del loro vero bene.

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