Nella splendida cornice della sede dell’Ambasciata della Repubblica dell’Iraq a Roma, i rappresentanti di Giovani Universitari in Parlamento hanno avuto l’onore di incontrare l’Ambasciatore Saywan Barzani. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di dialogo e confronto su temi di rilevanza nazionale e internazionale, in un clima di grande apertura e collaborazione.
I giovani studenti hanno presentato all’Ambasciatore le loro iniziative, evidenziando il loro impegno in vari ambiti, dalla promozione dei diritti umani alla cooperazione internazionale, passando per progetti di sensibilizzazione sociale e culturale. In particolare, sono state illustrate le attività realizzate in ambito nazionale e quelle che vedono la partecipazione attiva a livello internazionale.
L’Ambasciatore Barzani, con la sua profonda conoscenza e esperienza, ha condiviso una sintesi della recente storia dell’Iraq. Ha ricordato il periodo tumultuoso iniziato con l’invasione americana del 2003, che ha portato alla caduta di Saddam Hussein e alla successiva occupazione. Ha poi descritto le difficoltà del Paese nel costruire una nuova struttura politica e sociale, segnate dalla violenza settaria e dall’ascesa di gruppi estremisti come l’ISIS, che hanno devastato il territorio iracheno e causato enormi sofferenze alla popolazione.
Durante l’incontro, l’Ambasciatore ha affrontato con sincerità le complessità della realpolitik irachena, parlando delle diverse realtà religiose presenti nel paese e delle necessità dei vari gruppi etnici che lo compongono, tra cui i curdi, di cui lui stesso è rappresentante. Ha sottolineato l’importanza di un approccio inclusivo che riconosca e rispetti le esigenze di tutte le comunità, per costruire un futuro di pace e stabilità.
Il dialogo è poi proseguito sulla cooperazione internazionale, un tema di grande interesse per i giovani presenti. L’Ambasciatore Barzani ha discusso degli sforzi dell’Iraq nelle trattative per la ratifica della Convenzione sulle armi chimiche (CAC), evidenziando l’importanza di una diplomazia attiva e centrata sulle persone. Ha rimarcato come la prevenzione delle morti e delle sofferenze causate da conflitti e armi di distruzione di massa debba essere una priorità per la comunità internazionale.
La conversazione ha messo in luce numerosi episodi che dimostrano la necessità di una diplomazia che non si limiti a ratificare con lentezza le decisioni delle istituzioni centrali, ma che agisca tempestivamente e con un forte impegno etico. L’Ambasciatore ha espresso la sua speranza che le nuove generazioni possano portare avanti questi valori, diventando protagonisti di un mondo più giusto e umano.