Ogni giorno, milioni di donne nel mondo affrontano una doppia battaglia: affermarsi professionalmente e gestire la propria vita familiare. La maternità emerge come un tema cruciale e complesso, dove le donne devono sapersi destreggiare nel bilanciare le proprie aspirazioni professionali con le esigenze della famiglia, incombendo spesso in discriminazioni ed alte aspettative sociali. Nonostante i progressi fatti per raggiungere una totale condizione di uguaglianza, la strada è ancora lunga. Quali sono le sfide più comuni e come possiamo superarle per costruire un futuro più equo?
Parità di genere, conciliazione tra maternità e lavoro, sfide ed opportunità sono solo alcuni dei temi che si sono affrontanti nell’incontro promosso dalla Sezione femminile GUP Montessori lunedì 13 maggio alle ore 11.00 nella Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, presso il Senato della Repubblica. In occasione dell’evento “Carriere senza ostacoli, la maternità come valore aggiunto” sono intervenute importanti figure attive nell’inclusione lavorativa e sociale della donna, tra cui Elena Sironi, senatrice della Repubblica e membro della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Eva Vittoria Cammerino, cofondatrice di “Prime Minister”, Anna Maria Giannini, direttrice del Dipartimento di psicologia presso La Sapienza, Ambrogio Scognamiglio, docente universitario di comunicazione medico paziente ed intelligenza emotiva all’Università Cattolica del Sacro Cuore al Politecnico Gemelli, e Giulia Pauselli, ballerina professionista diplomata al teatro “La Scala”.
Nell’introduzione, la dottoressa Vittoria Cammerino sottolinea come la vita delle donne si stia modellando sulle aspettative di una società che dà maggiore valore alla formazione professionale ed accademica, promuovendo la visione secondo la quale il desiderio di creare una famiglia diverrebbe secondario e, spesso, non conciliabile con i propri impegni lavorativi. Afferma infatti che “sulla maternità ci sono tante cose non dette, ci si racconta una maternità molto facile ma non è così”. Questo avvalora come ancora oggi parlare apertamente delle difficoltà vissute durante la maternità non sia così facile. L’evento è proseguito con l’intervento della professoressa Annamaria Giannini, la quale ha ricordato come ci siano molti passi da fare per raggiungere una situazione ottimale di welfare, poiché l’Italia occupa le ultime classifiche riguardo la conciliazione tra lavoro e maternità. La soluzione sarebbe quella di portare le donne a non dover scegliere tra vita familiare e lavorativa, per lei infatti “la certezza è che la maternità non può essere negata”.
Il Professor Ambrogio Scognamiglio ha invece affrontato la tematica della maternità sotto l’aspetto medico, riportando diversi risultati scientifici secondo i quali “le donne per loro natura producono il 30% in più di ossitocina rispetto agli uomini”. L’ossitocina migliora l’umore, riduce l’ansia e lo stress portando ad una sensazione di benessere. Con questo intervento si è voluto evidenziare come la gravidanza sia un evento gioioso, non solo per l’attesa di una nuova vita, ma anche per la presenza dell’ormone stesso, che migliora le relazioni interpersonali. Invece, durante gli anni del covid, a causa di distanziamenti e restrizioni, questa felicità causata dall’ossitocina sia diminuita drasticamente, mentre l’uso costante dei telefoni ha portato invece ad un aumento del cortisolo, l’ormone dello stress. Una soluzione c’è, si tratterebbe di una formula infallibile: “abc: abbracci, baci e carezze”. Conclude ricordando che “la maternità non è solo nella madre, ma è dell’intera famiglia”, anche l’uomo perciò ha un ruolo fondamentale nella protezione e nella riuscita del processo.
L’incontro prosegue in modo coinvolgente con l’intervento della ballerina Giulia Pauselli, che mette a nudo le difficoltà e le paure provate nel momento in cui ha scoperto di essere rimasta incinta, preoccupazioni motivate dalla paura di perdere la sua carriera. Con una grande sorriso riporta di aver avuto la possibilità di continuare a ballare durante questo periodo, dichiarando che “ballare con mio figlio dentro la pancia è stato un valore aggiunto”. Non nasconde però le difficoltà vissute per la sua scelta di tornare subito a lavoro dopo una gravidanza e per questo conclude affermando che “La gravidanza deve essere considerata un valore aggiunto alla carriera, non un ostacolo”, sottolineando anche l’appoggio del suo compagno, che le ha dato e continua a darle un grande supporto per la crescita della figlia. A concludere gli interventi è la Senatrice Elena Sironi, grazie alla quale si è potuto concretamente svolgere l’evento nella sala del Senato.
L’Onorevole ha voluto sottolineare come, purtroppo, nella nostra società non tutte le donne vivono la maternità come un momento gioioso, per lei infatti è importante “dare l’opportunità a ciascuna di scegliere come vivere la gravidanza”, affermando che “lo Stato deve intervenire dove la componente economica della famiglia non basti”. L’evento è terminato con i ringraziamenti di Francesca Lepera, Coordinatrice della Sezione Femminile GUP e moderatrice, della Vicecoordinatrice Alessia Barbaruolo e con i saluti istituzionali della Presidenza Di Giovani Universitari in Parlamento. Affrontare le sfide della maternità nel contesto lavorativo richiede un impegno collettivo e un cambiamento culturale profondo. In questo viaggio verso un equilibrio sostenibile, resta una domanda fondamentale: siamo davvero pronti a trasformare il nostro modo di pensare e agire per garantire a tutte le donne la possibilità di realizzare i propri sogni senza compromessi?