L’8 e il 9 giugno 2024 circa 359 milioni di cittadini dell’UE saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento europeo. L’appuntamento elettorale, fondamentale per tracciare il futuro della nostra preziosa casa comune, si inserisce in un anno senza precedenti: nel corso del 2024, circa metà della popolazione mondiale – ben 4 miliardi di persone, distribuite in oltre 76 nazioni – saranno chiamate al voto nei propri Paesi. Tra questi gli Stati Uniti d’America.
In Europa i principali schieramenti sono il Partito Popolare Europeo (PPE) e il Partito Socialista Europeo (PSE), di cui andremo ad analizzare i programmi elettorali elencando 5 punti per parte.
Il Partito Socialista ritiene che si debba sostenere attivamente la creazione di un’Europa democratica, libera, giusta e sicura, che promuova la cultura in tutta la sua diversità. L’Europa dev’essere garante di pace, promuovere il rispetto del diritto internazionale e relazioni internazionali eque. Tra i punti che sono al centro della campagna elettorale presentata dai socialisti troviamo: il diritto al lavoro di qualità e alla giusta retribuzione, la transizione ecologica, la democrazia forte, l’economia competitiva.
- Il PSE ritiene che i salari debbano crescere e sostenere quindi il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori per contrastare l’inflazione e il maggiore costo della vita.
- Il secondo punto della campagna elettorale, in comune con il PPE a destra riguarda la transizione ecologica. L’idea del PSE è quella di dare attuazione a un green deal dal cuore rosso, sostenendo quindi investimenti nell’ energia rinnovabile e nell’efficienza energetica con l’obiettivo di diventare neutrali dal punto di vista climatico entro al massimo il 2050.
- Il PSE sostiene che l’economia europea debba essere forte e aperta nel mondo, l’idea è quella di promuovere il modello europeo di economia sociale di mercato. Anche qui rientra il tema dell’investimento sulla transizione verde e digitale con l’idea di creare nuovi posti di lavoro. Il centrosinistra europeo ritiene inoltre che si debba dire no all’austerità e che l’UE si dovrebbe dotare di una capacità di investimento permanente, che in caso di crisi sostenga gli stati membri nel contrasto alla disoccupazione. Sempre all’interno di questo punto troviamo l’idea di realizzare norme più severe in materia di appalti e l’aggiudicazione dei fondi comunitari.
- Il PSE sostiene che si debba realizzare una giustizia fiscale al fine di raggiungere una giustizia sociale, questa si può raggiungere incrementando le imposte nei confronti delle grandi aziende, dei grandi inquinatori e dei cosiddetti “super ricchi”. L’idea è quella di fare in modo che le tasse siano pagate dove i profitti sono realizzati, contrastando quindi la frode ed i paradisi fiscali presenti sia all’interno che fuori dall’Unione Europea.
- Il programma dei socialisti si conclude la volontà di dare attuazione a un piano europeo per l’edilizia residenziale a prezzi accessibili che garantisco ad ognuno un alloggio. Altra tematica di questo punto riguarda l’investimento nella strategia europea per la riqualificazione energetica per contrastare da un lato i costi delle bollette e dall’altro gli sprechi energetici.
Il Partito Popolare ritiene che ci debba essere una ripartenza che cominci dalle comuni radici giudaico-cristiane. Reputa quindi centrali la figura della persona e della famiglia, dell’economia sociale di mercato, della cura dell’ambiente. A livello di difesa dell’Unione ritiene che ci debba essere un rafforzamento del legame transatlantico nonché la costruzione di un esercito comune europeo che garantirebbe centralità all’Europa sullo scacchiere internazionale.
- Il PPE vuole sostenere la natalità che viene ritenuta “una reale e imprescindibile prospettiva di sviluppo”, l’obiettivo è quello di invertire il trend demografico che rischia di portare allo spopolamento del continente;
- Il secondo punto di questo programma è rappresentato dalla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Questa tutela deve confluire in uno sviluppo autenticamente sostenibile e non in una serie di “no”. L’idea è quella supportare le forme dell’economia circolare e del riutilizzo delle risorse nei diversi settori tra cui ricordiamo il settore agricolo, quello industriale e quello energetico.
- La difficile situazione internazionale che negli ultimi anni ha visto lo scoppio di diversi conflitti porta il PPE a sostenere attivamente la creazione di un esercito comune europeo, idea che – come ribadiscono i principali leader dei partiti politici nazionali che costituiscono il Partito Popolare – era già stata immaginata dai padri fondatori dell’UE. Si mira inoltre a supportare attivamente il raggiungimento di una somma pari al 2% del Pil investito nella spesa militare in accordo con i paesi NATO.
- Piccola nota merita a sua volta l’investimento che il PPE ritiene debba essere svolto nel settore spaziale, si chiede all’Italia di portare le sue ottime competenze in questo campo a livello europeo così da essere valorizzate e rafforzate attraverso investimenti nella ricerca e nell’industria spaziale, creando ovviamente nuovi posti di lavoro.
- Ultimo punto di questo programma è rappresentato dal sostegno allo sviluppo del continente africano. Occorre un vero piano Marshall per l’Africa, e solo l’Unione Europea ne può assumerne la leadership, anche per riparare ai danni dei passati colonialismi europei e per fronteggiare il neocolonialismo economico cinese. L’Africa è il patrimonio del futuro per il pianeta, ma la sua instabilità potrebbe diventare presto il vero, gravissimo e irrisolvibile problema per l’intera umanità.
Come possiamo notare PSE e PPE si presentano con idee differenti ma ideali simili: entrambi mirano a un rafforzamento dell’UE ed entrambi puntano alla transizione energetica, il disaccordo su questo punto riguarda la gradualità con cui questa transizione debba avvenire. In generale quello che possiamo notare è che il PSE è particolarmente incentrato su ciò che avviene all’interno del continente europeo, le proposte dei socialisti come possiamo notare in tutti i punti sopra esposti sono infatti principalmente da attuare nei territori UE, dall’altro lato il PPE cerca di bilanciare tra proposte che siano utili per la crescita dell’Unione Europea dall’interno e per il rafforzamento della sua immagine all’esterno come possiamo notare analizzando i punti 3, 4 e 5.